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SATANISMO E NEW AGE 

di Michele Del Re

 

 

Scena di Sabba

 

1. Antica paura nuova realtà  -  2. La perversione satanista come e quando -  3. La psicopatia satanista  -  4. Adolescenti a rischio - 5. La condotta di vita della strega secondo Francklin e Milingo   

1. Antica paura nuova realtà.

La new age, l'Età dell'Acquario, il post-capitalismo altruista ed ecologico, l'età dell'incontro e della pace tra gli uomini.. Eppure proprio agli inizi della sperata era nuova, determinata dalla costellazione e dalla buona volontà, in tutto il mondo occidentale l'attenzione al satanismo diventa addirittura spasmodica.

Negli Stati Uniti e in Europa ogni giorno si leggono fatti di satanisti, più o meno orripilanti, mentre fioriscono chiese sataniche - come le americane Chiesa di Satana e Tempio di Set o l'italianissima Bambini del Diavolo - accusate di attività più o meno immorali e antisociali; si parla ancor più di conventicole misteriose che, protette dal segreto, commetterebbero orrendi e sacrileghi crimini. I casi di satanismo si moltiplicano, le grandi chiese sono tornate a parlare del demonio come motore occulto del male nella storia ...

E l'opinione pubblica chiede e ottiene dallo Stato provvedimenti che sembrerebbero di pura superstizione: "... nella civile Londra bandite dalle targhe le cifre 666 simbolo della Bestia ... " (CORSERA 3/3/90), mentre la Chiesa promette (almeno secondo il CORSERA del 24/9/87) - " ... più rapido il lavoro dell'esorcista che scaccia il Diavolo dalle Chiese".

Attraverso perverse ideologie e teologie rovesciate che giustificano o razionalizzano la condotta deviante, queste chiese e conventicole - si dice - attirano individui antisociali elettivamente chiamati per costituzione o per influenza sociale a una attività contraria ai boni mores. Una cupola di stampo mafioso forma nel mondo una rete segretissima, organizzata in cellule, che coordina le attività dei satanisti, secondo lo schema dei cult movies di 007 che combatte la "cupola" del crimine ...

 

Per altri osservatori dicerie diffuse e leggende urbane reinterpretate paranoicamente sarebbero alla base di questa idea di una corporazione del male, idea fissa che ogni tanto ritorna nei mass media che riprendono le voci incontrollate che si diffondono a ondate nella massa irrazionale. Sorge così, come una onda anomala, il timore che scompaia un/una adolescente (di solito una snella ragazza bionda con gli occhi blu, vergine) per essere sacrificata, in uno spettacolare granguigliolesco rituale satanico, al caprone ghignante.

Al servizio della congiura satanista si pongono la musica rock e i giochi di fantasia. La prima fornisce messaggi subliminari che promuovono le pratiche sataniste e distruggono i precetti morali (1), i giochi di fantasia sostituiscono la realtà con falsi universi immaginari nei quali non valgono le regole ordinarie ma vigono consuetudini terrificanti e perverse (2).

Alcune grosse industrie finanzierebbero il satanismo. Addirittura la multinazionale Procter e Gamble, tra le altre (3).

Diavolo in vesti di Papa, illustrazione di ispirazione ugonotta del XV sec.
 

Certamente non pochi autori di delitti efferati e non facilmente spiegabili hanno dichiarato di aver agito sotto la spinta di un culto satanico o per influenza dei giochi di fantasia o per suggestione della musica rock. Così pure è altrettanto certo che vi sono adolescenti che sperimentano e giocano con libri, materiali e simboli satanisti; essi rappresentano il grande milieu che costituisce il primo gradino indifferenziato dei satanisti; da esso - se così si può dire - vengono poi gli autentici satanisti, prima di tutto quelli che razionalizzano la propria devianza appropriandosi di temi e rituali satanici (secondo gradino o livello). Al terzo livello si pongono i satanisti organizzati in chiese e conventicole. Infine alcuni sostengono che vi è un quarto livello misteriosissimo: esiste nel mondo - essi dicono - una rete segreta organizzata, strutturata gerarchicamente, internazionale, colpevole delle terribili attività sataniche, come il rapimento dei bambini, l'abuso infantile, la produzione di very hard pornografia, i sacrifici rituali, e così via. A proposito di sacrifici rituali, qualcuno parla di 50-60.000 casi ogni anno. (4)

Se i temi in discussione sono questi, si deve dire che gli studiosi, i sociologi, negli Stati Uniti almeno, si sono divisi in due scuole per dir così completamente opposte. Da un lato vi è una posizione ferreamente critica che riduce tutto il satanismo a una costruzione portata avanti da cristiani conservatori, tutta immaginaria; dall'altra parte, gli antisatanisti sostengono che il flagello di fine secolo, il flagello apocalittico sia appunto ormai incombente perché la congiura satanista opera sempre più attivamente nel produrre il male nel mondo.

La tesi riduttiva che considera il satanismo soltanto una produzione dei mass media, sottolinea che vi sono scarsissimi indizi di una relazione causale tra giochi di ruolo e suicidio, (5)  non vi è prova di finanziamento di culti satanici da parte di grosse ditte. I riduzionisti negano che messaggi satanici siano presenti nelle canzoni degli Heavy Metal e affermano che le paure nascono soltanto da dicerie, da voci incontrollate (6); gli animali che si trovano morti e mutilati sono tutti feriti casualmente e non vittime di sacrificio satanista (7) , vittime umane non se ne trovano .... (8)   Anche i casi in cui l'autore di un crimine ha dichiarato di aver operato per motivi di stampo satanista si spiegherebbero con un tentativo di difesa processuale, (9) secondo Bromley, noto studioso riduzionista. Il satanismo, concludono questi autori, è una fantasia, una ipotesi di costruzione della sovversione costruita attraverso il meccanismo della contro-sovversione. Forte tensione nelle famiglie, crisi d'incertezza determinata dalla crisi economica ed ecco che il tentativo di rinsaldare la famiglia, di rafforzare i legami interni ha portato a inventare una sovversione che investe il campo morale, religioso e politico. (10)

Giustificandosi con questa immaginaria sovversione si costruisce una campagna di contro-sovversione legata al livello di apprensione che si è creato nel gruppo sociale. Evidentemente la credibilità della sovversione e anche il grado di allarme è legato alla costruzione di una trascendenza negativa che vada al di là del semplice contingente, del semplice crimine legato a fattori del momento per investire l’intera storia trascendendo l’epoca attuale. Esso è legato altresì all’idea di una vera e propria organizzata struttura sovversiva, anche qui non considerando come episodici gli accadimenti criminosi satanisti, bensì inquadrandoli come frutto di un piano che investe ogni epoca della storia attraverso un segreto filo organizzativo, una congiura appunto.

In altri termini: il mondo nero, scuro, quello dei cimiteri violati, delle cantine piene di siringhe mortifere abbandonate dai drogati, dei tunnels ridotti ad abituri di rottami umani, delle fabbriche abbandonate, ove si realizza fuori della società ordinaria il male satanico, piano piano tende a invadere attraverso gli asili infantili, attraverso i campeggi scolastici, e così via, il mondo della luce, il regno solare. Quindi vi è una avanzata del polo negativo nei confronti di quello positivo.

 


Combattimento di angeli e demoni in un'incisione del Durer

Nel mondo satanico tutto è speculare nei confronti del mondo ordinario e anche questa specularità - secondo i riduzionisti - sarebbe il segno tipico dell’invenzione della sovversione satanica da parte delle forze conservatrici. Brainwashing, lavaggio del cervello, terrorizzazione, condizionamento, uso di droga per indebolire la psiche delle vittime, sono i tipici segni del potere sovversivo che tende a distruggere l’ordine; ma essi - dicono i riduzionisti - sono fantasie costruite nell’immaginario sociale. 

Naturalmente, questo mondo sovversivo è organizzato sulla base di principi preasseologici in puntuale opposizione alla morale dell’ordinata società al fine di realizzare un non-umano, anzi anti-umano modo di essere. Persino il linguaggio diventa uno strumento sovversivo, tanto che i satanisti scrivono i nostri linguaggi a rovescio. Così essi bevono e mangiano il contrario di ciò che si deve bere e mangiare, così si appropriano del sangue, praticano una eucarestia invertita, riducono il matrimonio a continuata violenza.

 

E’ difficile accettare l’esistenza di un satanismo organizzato e programmato per cellule militarizzate, che costituisca un vero e proprio mondo speculare nei confronti del mondo ordinario, poiché non vi è prova che il satanismo abbia la struttura organizzativa del mondo ordinario di cui rappresenterebbe la faccia rovesciata.

Escludere che il satanismo rappresenti il rovescio speculare della realtà solare, non vuol dire catalogarlo tra i fatti immaginari. Sarebbe un voler chiudere gli occhi tralasciare i numerosi fatti non soltanto riferiti dalla stampa, ma constatati in rapporti giudiziari, legati in qualche modo al satanismo, un satanismo che se non assume i caratteri di una Weltanschaung ben formata, praticata e creduta da una schiera di esseri disciplinati al comando di un Anticristo, è pur sempre una realtà - sia pure amplificata dalla stampa e colorita dall'immaginario collettivo - fatta di azioni socialmente riprovevoli, di individui e gruppi che si riconoscono nel male, cioè nel precetto "fa soffrire gli altri, trai piacere dagli altri perversamente". (11)

Anche la fioritura di letteratura esorcistica (12) contribuisce paradossalmente a diffondere l'idea di un satanismo efficace, capace di donare poteri speciali. Amorth, un esorcista romano, riporta le confessioni di un certo Erasmo di Bari, dotato di capacità extrasensoriali, dono di Satana:

"... Dopo qualche tempo fui investito di strane facoltà proprio a Lourdes, mentre svolgevo la mia missione. Avevo le stesse facoltà che in parapsicologia vengono definite extrasensoriali e cioè: chiaroveggenza, lettura del pensiero, diagnosi cliniche, lettura del cuore e della vita delle persone sia vive che defunte, ed altri poteri. Alcuni mesi più tardi si aggiunse un'altra facoltà: quella di annullare il dolore fisico con l'imposizione delle mani, alleviando o eliminando lo stato di sofferenza; era forse la cosiddetta pranoterapia?

Dopo un lungo pellegrinare e tormentosi travagli, Gesù mi ha indirizzato al Rinnovamento. Qui ho trovato alcuni fratelli che hanno pregato su di me, ed è emerso che quello che m'era successo non era d'origine divina, ma frutto del maligno".

D'altra parte, come abbiamo avuto occasione di scrivere altrove, l’orientamento satanista si sta diffondendo quantitativamente, per il fatto che la fioritura del magico, propria della nostra epoca, porta ineluttabilmente con sé un degrado progressivo: praticato un rito di onnipotenza, di arricchimento, di trasformazione in super essere e constatatane l'inefficacia, di solito il soggetto non nega la validità della magia, del rito arcano per raggiungere i superpoteri o la felicità per via breve, ma tende piuttosto a ritenere di aver sbagliato il rito, che non è stato abbastanza dissacratorio, non ha invocato con sufficiente impegno le forze che distruggono quell'ordine (sentito come ostile, perché non ha dato bellezza, ricchezza e felicità); si deve quindi modificare il rito, trasgressivamente, blasfemamente, per poter giungere fino ad asservire le forze-contro che ci permetteranno in qualche modo di vincere la nostra battaglia contro i fortunati di questa società.

Alcuni episodi criminosi significativi sono passati al vaglio giudiziario. Per l'Italia, ricorderò un caso di narco-ipnosi da parte di una conventicola satanisti, studiato da Arone Di Bertolino, (13) consulente psichiatrico nominato da un Tribunale italiano, che ha effettuato perizia psichiatrica in persona di una giovane signora rapita in narco-ipnosi da satanisti per rivestire il ruolo di altare-vittima in una messa nera. Seguo la relazione di Mastronardi e la C.T. U. di Arone Di Bertolino:

... La sig.ra E. recatasi in visita dall'amica M. che aveva come ospite fissa una certa C. (strano personaggio dalle contorte elucubrazioni su Satana, che raccontava di sentire strane voci), bevve una tazzina di caffé offertale con modalità che soltanto a posteriori furono riconosciute sospette; seguirono strani discorsi su Satana, da parte della C. che intanto baciava un crocifisso, cercando, con "occhi che facevano spavento" di guardare la E. "fisso negli occhi".

A un certo momento della serata, E. si alzò e se ne andò salutando, ma C. la seguì accompagnandola e trasmettendole (con strani incalzati discorsi), "disagio e malessere interiore e fisico". "Desideravo allontanarla; il malessere fisico è aumentato nel momento in cui scendemmo in cortile: provavo brividi e sudavo come quando si ha la febbre, i denti battevano gli uni sugli altri, la mandibola non stava ferma.

Lei continuava a parlare sempre con quello sguardo, quegli occhi che ora mi terrorizzavano. In casa potevo giudicarla scema, qui in cortile avevo una terribile paura di lei. Continuava con i discorsi su Satana e l'iniziazione che aveva avuto da piccola, sulle voci che sentiva e continuava sempre con lo stesso sguardo terrorizzante". Dopo una serie di strane ma intenzionali manovre (ipnotiche) da parte di C., "io mi rendevo conto di non sentirmi più padrona di me stessa, di non poter più decidere liberamente ... non ero più me stessa ... ero al di fuori di me", continua E. A un certo punto la C. ha proseguito dicendo: "tu sentirai una voce provenire dal tuo orecchio destro, tu seguirai gli ordini di questa voce e farai esattamente quello che ti dirà". Seguendo gli ordini che le impartiva la voce, la malcapitata si diresse all'automobile, mise in moto, e, sempre ubbidendo alla stessa voce, raggiunse a forte velocità la tangenziale.

Qui si fermano i ricordi spontanei e inizia un periodo di tempo, durato più ore, coperto da amnesia, "illuminato solo da qualche nitido flash, che termina nel momento in cui mi ritrovo nella mia macchina sulla tangenziale in direzione di casa mia. I miei ricordi ritornano nitidi solo a questo punto della storia". Fino a quel momento la sensazione riferita da E. "è quella di essere stata una persona che faceva determinate cose, senza essere se stessa".

Il resoconto psichiatrico continua: giunta sulla tangenziale, le fu impartito l'ordine ipnotico di dimenticare poi tutto quello che sarebbe successo. Le hanno poi ordinato di parcheggiare la macchina sotto un ponte e di salire sopra un'altra vettura, che era in attesa, di cui ha rivisto non solo il tipo e il colore, ma anche il numero di targa. Semi-distesa sui sedili è stata portata in una casa isolata vicino a un capannone". Vi era una grande sala con più di una ventina di assatanati incappucciati intorno a un grande tavolo. E. fu spogliata e messa sul tavolo, legata mani e piedi in un frastuono di voci, rumori, ululati, nenie, ecc. ...

Conclude Mastronardi:

... Questi ed altri particolari riferiti sono risultati di notevole interesse sotto il profilo psichiatrico-giudiziario e l'elaborato peritale, sulla scorta delle risultanze bibliografiche, si dimostra favorevole alla tesi della narcoipnosi, grazie alla "tazzina di caffè" che verosimilmente (attese le sensazioni di spersonalizzazione, tipiche del cocktail Eroina-LSD), poteva contenere un'associazione del tipo bromidrato di scopolamina con cloridrato di cocaina. Così dunque, conclude: " gli elementi ricordati e forniti da E. all'Autorità si sono dimostrati tanti esatti e utili che portato al riconoscimento di luoghi, cose e persone. Tutti gli imputati, così identificati, sono stati quindi riconosciuti colpevoli e condannati.

Direi dunque che l'ipotesi persecutoria del satanismo organizzato ferreamente a livello mondiale, si trova in buona compagnia con l'ipotesi riduttiva di un satanismo inesistente, costruito momento per momento dagli antisatanisti.

In altri termini: lasciamo da parte la congiura fantastica dei satanisti per impadronirsi del mondo - congiura che le religioni tradizionali hanno rinviato ai tempi paradossalmente extratemporali della finis mundi -; lasciamo da parte anche il mito della costruzione da parte dei sostenitori dell'ordine e della legge di una sovversione in funzione antisovversiva, senza negare la funzione di rassicurazione molto importante per le strutture portanti della società, rafforzate dal riconoscere che la trasgressione conduce a sofferenza, dolore e morte, per esaminare un poco da vicino la perversione dei soggetti che, a diversi livelli, praticano il satanismo.

 

 

2. La perversione satanista, come e quando

Perché, come, quando, avviene la scelta del male?

L'atteggiamento e le convinzioni sataniste possono sorgere nel bambino-vittima o anche nell'adulto per conformazione da parte del gruppo satanista; esso può manifestarsi in forma psicopatologica ricorrente, condizionata dal trattamento subìto e cadenzata dallo scatto di triggers destinati a operare come fattori scatenanti, (14) ma il satanista criminale non è di necessità infermo di mente, (15) anche se spesso si evidenziano note patologiche alla stregua del parametro empirico e pragmatico di infermità mentale, utilizzato nella prassi giudiziaria. Vi è da aggiungere, ai fini di questo giudizio, il senso di colpa gruppale che il satanismo suscita elevando a sistema la rottura dei tabù, sostituendo al sacro l'esecrabile e facendo ricorso a procedure dichiaratamente immonde al posto dei riti tradizionali; contano anche l'efferatezza raziocinante, la preparazione astuta, la capacità di menzogna del satanista, che porta un giudizio di riprovazione sociale non va d'accordo con l'affermazione della malattia mentale.

In altre parole, dichiarare sano il satanista che commise crimini in taluni casi appare una scelta, socialmente accettata, emotiva piuttosto che razionale, per escludere il satanista da quel diritto alla solidarietà che spetta secondo i nostri parametri, al malato: insomma si considera capace d'intendere e di volere per ritenerlo capace di pena, cioè meritevole di soffrire come colpevole. Questo spiega certe cecità agli aspetti psichiatrici che qualche Corte ha dimostrato, anche in casi in cui i fatti erano indizi chiari e precisi di follia. (16)

Una possibile classificazione psichiatrica delle perversioni distingue tre categorie di satanisti perversi: (17)

1. il satanista (perverso) psicopatico, che "vive la sua perversione senza conflitti o sensi di colpa, poiché ha isolato il suo super-io, tenendolo in qualche modo a distanza, oppure lo ha corrotto", con qualche meccanismo di difesa, quali le formule propiziatorie o i rituali di ingraziamento. (18)  La perversione è il modo di essere di questo soggetto, che degrada la vittima a mero oggetto di soddisfazione libidica, pensando l'altro come Körperding. (19)  Il satanista psicopatico non si considera un malato, deviante da assistere o da curare, ma riempie con soddisfazione la sua vita con la sua perversa spiritualità, sicché ricorrerà allo psichiatra paradossalmente quando non potrà soddisfare le voglie perverse, compiere i suoi riti, oppure quando la reazione sociale avrà fatto sorgere in lui, con la frustrazione, uno stato depressivo e quindi di sofferenza da cui cercar di sfuggire;

2. il satanista nevrotico "vive la perversione sotto forma di una coazione a ripetere, che prescinde dal principio del piacere e della convenienza in genere. Egli lotta contro la sua perversione attraverso scongiuri, atti esorcistici, cerimoniali, ecc. (psichismo di difesa contro l'Io). L'atto perverso si riproduce con una certa costanza di luogo e di tempo, in genere innescato dalle stesse situazioni. Si accompagna ad angoscia ed è seguito da sensi di colpa, da frequenti ricorsi alla confessione e all'espiazione sotto forma di autopunizioni spesso assurde e ridicole. Psicodinamicamente c'è una lotta tra Io e super-Io dalla quale deriva appunto l'angoscia del conflitto.
 

Naturalmente in una personalità debole gli istinti finiscono per prevalere per cui l'individuo si determina all'atto assurdo e perverso. Si tratta dunque di personalità strutturalmente nevrotiche e quindi curabili con una adeguata psicoterapia. In questo quadro psicologico rientrano buona parte degli ossessi, nel quale vive un sofferto conflitto tra pulsioni perverse e super-io: il satanista nevrotico ricorrerà al prete esorcista, stringerà patti con Satana, perché paradossalmente questo legame contrattuale limita e vincola l'Evil One, il male, la sua perversione, in limiti stabiliti, troverà sollievo nell'addossare a forze esterne diaboliche i suoi comportamenti peccaminosi e/o criminosi; 

3. il satanista psicotico è un malato organico; in questo tipo si trovano postencefalitici, arteriosclerotici cerebrali, epilettici, poi schizofrenici e psicotici in generale, per i quali la perversione rappresenta l'epifenomeno della malattia cerebrale.

Liberazione di una strega, dipinto di J. E Millais, XIX sec.

 

3. La sociopatia satanista

Secondo dati empirici, legati a esperienze personali di osservatori nel settore, (invero non tutti esperti, anzi alcuni manifestamente superficiali) chi aderisce al culto satanico, possiede, esaltate, le caratteristiche del criminale socio-patico, cioè di quel deviante che, pur mantenendo il livello intellettuale nella norma, soffre di totale disprezzo per i valori sociali, e noncuranza per il dolore altrui; si tratterebbe di quella categoria ferriana dei folli morali che trova un qualche riconoscimento nel codice penale italiano con la figura del delinquente per tendenza; molti di questi caratteri sono ricavati ex post, per generalizzazione estensiva, e hanno quindi debolissimo carattere sintomatico di quella forma specifica di delinquenza che è la criminalità satanica:

1. incapacità di formare durevoli relazioni sociali, cui corrisponde il valutare le persone come se fossero oggetti inanimati;

2. mancanza dei valori comunemente accettati (e quindi difficoltà di trovare modelli all'interno della società);

3. all'atteggiamento antisociale corrisponde sul piano del comportamento la commissione di atti violenti, spesso gratuiti. All'egocentrismo corrisponde il comportamento parassitario e un insaziabile bisogno di ricevere fiducia e di essere creduto, e gratificato;

4. incapacità di provare senso di colpa (o di rimorso), cui corrisponde, nel comportamento esterno, un atteggiamento di disinvolta soddisfazione per i compiuti atti criminali violenti (anche se talvolta il criminale può esprimere dispiacere ed altre emozioni);

5. mancanza di coscienza etica: il satanista criminale non riesce a sviluppare principi prasseologici, forse per mancanza, al tempo opportuno, di appropriati modelli di ruolo, sicché un comportamento aggressivo e pericoloso, attacchi di furia violenta, sono la sua risposta di fronte alle normali frustazioni;

6. tendenza a cercare alti livelli di eccitamento ed emozione alla quale, corrisponde il comportamento bizzarro e grottesco come regola piuttosto che come eccezione;

7. L'atteggiamento di brutalità verso gli animali è manifestazione della insensibilità per il dolore altrui;

8. Il comportamento sessuale sarebbe eccessivo e spesso sfociante nel perverso; una componente comune della religione e dell'attrattiva erotica è la disponibilità al sacrificio, all'offerta, a favore dell'oggetto che si desidera; ciò fa sì che in casi limite, religiosi ed erotici, si invochi e si senta come piacere, quello che obiettivamente è dolore, umiliazione e crudeltà: "l’iperestesia religiosa e quella sessuale all'acme dello sviluppo mostrano lo stesso grado di intensità e la stessa qualità di eccitazione; possono in date circostanze interscambiarsi. In certi stati patologici degenerano in crudeltà" (20)

9. La mancanza di penetrazione psicologica fa sì che il satanista sottovaluti la sua influenza sugli altri;

10. all'impulsività corrisponde l'infantilismo di comportamento che non riesce a rinunciare a piaceri immediati per mete più lontane;

11. nel carattere sociopatico, peraltro, è presente anche una forza di simpatia superficiale e una buona intelligenza, tanto che questo sociopatico non di rado è veduto come persona di fiducia.

12. il sociopatico, peraltro, é inaffidabile e irresponsabile ed è bugiardo patologicamente, tanto da poter vivere diversi ruoli (medico, insegnante, soldato, Satana), secondo l'impulso del momento. Spesso egli confonde questi ruoli.

In sintesi: il sociopatico soffre, per dir così, della sindrome del bisogno del fallimento, che si manifesta sul piano del comportamento nel non sapere o volere elaborare progetti di vita, eccetto forse quello tacito e inconfessato di perdere sempre le battaglie della vita. Tale sindrome è legata alla nostalgia di onnipotenza infantile.

Fra i satanisti peraltro esistono molti soggetti psicolabili guidati e soggiogati da criminali socio- e psicopatici. Inoltre la follia morale, la noncuranza per gli altri, non sbocca fatalmente nel satanismo, ma può prendere altre strade, anche non antisociali, ad esempio in certi mestieri e professioni.

Quando tuttavia si verifica il raptus sadico, esso "trova la sua giustificazione nella congiunzione maligna di tre archetipi delle dimensioni psichiche. Il sacerdote sacrificante, il mago decapitante e la mantide religiosa, insieme, in un connubio diabolico, muovono la mano all'assassino", scrive Ranzato, richiamando l'uccisione sacra, quella magica e quella profana.

 

 Il Cavaliere e il Diavolo (antica stampa tedesca)

 

4. Adolescenti a rischio

E' assai difficile per genitori, educatori e psicologi cogliere i segni di inquietudine satanica di certi giovani e distinguere questi segni premonitori di violenza a sé e ad altri, dall’effervescente vivacità - ma anche irrequietezza, che è piacere e sofferenza - propria della adolescenza.

Segni comuni ai soggetti dediti a pratiche pagane e sataniche, secondo alcuni osservatori, sarebbero i seguenti, secondo lo schema di caratteristiche e comportamento elaborato da John Stratton, direttore dei servizi psicologici dello sceriffo della contea di Los Angeles; è superfluo precisare che esso non comprende tutti e soltanto i satanisti, ma ha valore indicativo, come ogni ipotesi precostituita per le indagini di polizia, strumento di acquisizione di elementi di fatto per il giudizio e non strumento di giudizio. (21)

1. Il tipico profilo caratteriologico del soggetto che si dà al satanismo sarebbe quello di un ragazzo intelligente, creativo, curioso che di solito realizza meno di quanto potrebbe nella scuola, di classe media o media superiore, che abbia bassa stima di sé, che trovi difficile la relazione con i suoi compagni, staccato dalla religione familiare; i maschi sono prevalenti numericamente.

2. Il coinvolgimento nelle pratiche sataniche sarebbe segnato da:

- stress, accompagnato da ansietà e paura, sentimento di inadeguatezza nei confronti delle esigenze sociali e perdita del senso e valore dei propri compiti sociali.

Vengono indicati come indizi significativi:

- ossessione con giochi che comportino ruoli di fantasia;

- ossessione con la musica del heavy metal rock;

- passione per i libri di magia, stregoneria, paganesimo, satanismo, "chiavi" o "grimaldelli" per la magia;

- il gusto e la ricerca (al di là della diffusa curiosità, anche smodata) di oggetti usati per scongiuri o rituali, candele colorate o in forma di figure umane, candelieri, incenso, coltelli, pentagrammi, pentagrammi capovolti o croci capovolte, disegni del numero 666;

- gioielli simbolici, custoditi come autentici talismani;

- l'attaccamento abnorme e geloso a persone e cose.

I sintomi di paranoia o di paura del mondo tipici del satanista sarebbero:

- segretezza estrema (il bambino o ragazzo cerca di isolarsi, rifiuta di parlare e si spaventa se la conversazione cade sul satanismo);

- timore di svelare il coinvolgimento temendo che altri nel gruppo possano conoscere il tradimento, magari con mezzi magici.

A titolo d'esempio ecco la trascrizione di un patto col diavolo, quello di Stefano Lojacono, di 16 anni: (22)

Io ti dono, signore Lucifero, la mia anima e 20 altre anime, entro 30 anni, in cambio di questi poteri che ora elenco:

1) il potere dell'invisibilità;

2) il potere della polimorfia (cioè di cambiar forma);

3) il potere di non sentire stanchezza;

4) il potere di volare;

5) il potere di levitare;

6) il potere di emettere fuoco dell'inferno e raggi di energia dal mio corpo, in qualsiasi momento, a mia volontà.

E’ un documento degli anni '80, del nostro secolo, anche se assomiglia stupidamente e tragicamente a quello dell'abate Grandier (il protagonista delle manifestazioni sataniche di Loudun). La differenza sta nella precisione notarile dell'elenco delle richieste nel riferimento a modernissimi "raggi di energia", e nella mancanza del "possesso di donne innumerevoli" che Grandier chiedeva. A quanto pare, la richiesta sessuale è soddisfatta dalla nostra società permissiva, senza bisogno di vendersi l'anima ...

 

Demonio sottrae strega alla tomba. Da Hartman Schedel  Liber Chronicarum (1493)

5. La condotta di vita della strega, secondo Franklin e Milingo

Secondo Franklin, i preti di Satana (streghe e stregoni) adottano un comportamento esteriore dolce, gradevole, gentile, amichevole, molto cooperativo per meglio nascondere la volontà di distruggere tutti quelli che hanno simpatia per essi e si fidano della loro faccia sorridente. Questi eletti non frequentano i gruppi tradizionali e anzi si pronunziano nettamente contro le congreghe tipo la Wicca di Gardner, ma spesso si legano a pochi altri eletti. Perversi per natura, non hanno bisogno di coltivare gli arcani della stregoneria classica. (23)

l questionario di Franklin darebbe concordanti e precisi indizi che le streghe isolate sono asociali, litigiose fino dall'età scolare, perseguitate dagli altri bambini (considerati volgari e stupidi, peraltro, dalla strega) che tormentano la strana compagna perché gelosi della sua posizione, della sua superiorità intellettuale.

Ma le brillanti qualità mentali delle streghe - dice ancora Franklin - restano superficiali; il loro carattere, segnato da qualche sofferenza nell'infanzia, da mancanza della guida dei genitori, rendono questi soggetti perfetti veicoli per i demoni: uno di essi prende d'assalto la futura strega al momento in cui diviene donna e la guida verso il cammino della stregoneria.

Franklin vede poi svolgersi così la vita "normale" della predestinata alla stregoneria: molto giovani, le streghe scelgono ancora prima di lasciare la scuola, senza esitazioni o remore o errori, un uomo giovane, sensibile e tenero che riescono a persuadere del loro profondo amore, finché egli non arriva a sposare la strega la quale è felice a questo punto di avere la prima vittima; tormentando in tutti i modi il marito malcapitato, lo riduce in un codardo, degno di disprezzo; lentamente lo porta alla depressione, alla perdita di energia vitale: vittima sconosciuta egli stesso della stregoneria, morirà appunto di questo abbassamento del suo dinamismo vitale ... Le vecchie leggende delle lamie della Grecia classica si fanno strada nei questionari dell'anno 2000?

Milingo, (24)  il già nominato vescovo esorcista e guaritore, vede così l'aspetto dei rapporti della strega con il gruppo:

... la stregoneria è il potere di nuocere agli esseri umani detenuto da persone che sembrano innocenti e che rimangono sconosciute fuori dalla loro cerchia. Uno stregone, una strega vivono in una comunità e si comportano normalmente in ogni attività. Entrambi sono vincolati da giuramento e non rivelano a nessuno, se non nel loro ristretto ambito, ciò che possiedono o fanno. La stregoneria è la religione del male. Essa consta di una introduzione (o presentazione), di un noviziato (o iniziazione) e di un'accettazione finale. Questo mondo è diviso in particolari settori, nei quali possono operare esclusivamente alcuni circoli o associazioni di stregoni e streghe. Nel senso stretto della parola, uno stregone (una strega) è una persona che ha il potere - ed è un potere grande - di usare ciò che viene comunemente chiamata "magia nera". In altre parole, entrambi sono i discepoli fedeli del diavolo, di cui condividono i poteri distruttivi, la sua vera natura. Sono niente di meno che il "diavolo incarnato". Per stregoni e streghe la moralità non esiste, poiché essi sono impostati in maniera tale da andare contro tutto ciò che viene da Dio e che è di natura religiosa. Avendo chiesto a Dio di chiudere il Suo Paradiso per loro e convinti che il 'loro' regno sia qui sulla terra, essi godono di esercitare - illimitatamente - uno straordinario potere su altri uomini. Uccidono la loro stessa discendenza, commettono incesti, torturano altri esseri umani fino all'ultimo grado. Stregoni e streghe vanno contro tutto ciò che è sancito da usanze e convenzioni sociali, che è tacitamente accettato dalla tradizione, solo per dimostrare che essi sono al di sopra di qualsiasi ordine esistente sulla terra e per manifestare a Dio che possono vivere pur ribellandosi a Lui.

Non è certo così semplice indovinare dalle note caratteriologiche la vocazione a Satana, né la vita stregonesca si può ricostruire su generalizzazioni di poche esperienze di vita conosciute. Non ogni nevrotico incapace di condurre una vita sociale normale è uno stregone isolato, se non vogliamo tornare alle diagnosi dei demonologi del Rinascimento...

La psicologia semplificata di questi quadri diagnostici o rilevamenti di sintomi significativi, non toglie che questi quadri psicologici possano aiutare a capire questa rinascita del potere altro, del potere contrapposto, della personificazione maligna delle nostre debolezze.

Quanto è lontano questo tetro e sanguinario demonio di fine millennio dall'orgoglioso e positivo Satana della scienza ottocentesca, personificazione del progresso, della speranza, della felicità in terra! Ma il fatto è che la scienza ha sanato malattie, ha ridotto le sofferenze dell'uomo, ha annullato le distanze, ma, ahimè, nemmeno essa ha potuto donare la felicità all'uomo. Così, c'è un Satana, che vuole e fa il male, al quale si può chiedere se non la felicità, almeno denaro-sesso-potere...

 

 

 

Note

(1) C. Balducci, Adoratori del Diavolo e Rock satanico, Casale, 1991; M. Del Re, Musica criminogenetica: Il caso dell'Heavy Metal, in "Indice Penale", Milano 1989; P. M. Merikle, Subliminal Auditory Messages: An Evaluation, in "Psychology and Marketing", 1988; T. Moore, The Case Against Subliminal Manipulation, in "Psychology and Marketing", 1988; A. R. Pratkanis - A. G. Greenwald, Recent Perspectives on Unconscious Processing, in "Psychology and Marketing", 1988; J. R. Vokey - J. D. Read, Subliminal Messages: Between the Devil and the Media, in "American Psychologist", 1985.

(2) M. Del Re, Giochi criminogenetici: dalle fantasie criminali alla violenza reale, in "Indice penale", Milano 1989; F. G. Alan, Shared Fantasy: Role Playing Games as Social Worlds, in "University of Chicago Press", Chicago, 1983; L. H. Zayas - L. H. Bradford, Fantasy Role-Paying for Mutual Aid in "Children's Groups, Social Work Whith Groups", 1986.

(3) M. Del Re, Culti emergenti e diritto penale, Napoli, 1982; Id., Nuovi Idoli, nuovi dei, Roma, 1989

(4)  La classificazione dei satanisti proposta da M. Introvigne, Studi scientifici nel satanismo, Genova 1989, riporta l'eterogeneo gruppo a otto categorie:

a) Satanisti cosiddetti "tradizionali", i cui clienti chiedono incantesimi di magia nera contro i loro nemici;

b) satanisti "selvaggi" della cultura della droga. Sono quei drogati che, riuniti in gruppi, invocano il demonio e affermano di incontrarlo durante i loro "viaggi" (a tale tipologia apparteneva The Family di Charles Manson, responsabile dell'assassinio rituale dell'attrice Sharon Tate);

c) satanisti psicotici (veri e propri sofferenti mentali);

d) satanisti sessuo-orgiastici e sado-masochistici. In prevalenza si dedicano ad attività eterosessuali e, più raramente, omosessuali;

e) satanisti anticristiani, che profanano la Messa e il Sacramento dell'Eucarestia;

f) satanisti "baphomettisti" che si rivolgono a Satana, come Signore della terra, e traggono il loro nome da Baphomet;

g) satanisti carismatici, che considerano Satana come guida necessaria per sfuggire al mondo "fatto male", della cui creazione sarebbe responsabile Dio;

h) satanisti razionalisti, che celebrano i riti satanici (come le "messe nere") per liberarsi delle "superstizioni" cristiane. Cfr. F. P. Ranzato, op. cit., Roma, 1983.

(5) D. Martin - G. A. Fine, Satanic Cults, Satanic Play: is "Dungeons e Dragons" a Breeding Ground for the Devil?, in J.T. Richardson e altri, The Satanism scare, New York, 1991.

(6) P. Jenkins - D. Maier-Katkin, Occult Survivors: The Making of a Myth, in J. T. Richardson e altri, op. cit.; S. Mulhern, Satanism and psychotherapy: A Rumor in Search of an Inquisition, in J. T. Richardson e altri, op. cit.; J. S. Victor, The dinamics of Rumor-Panics About Satanic Cults, in J. T. Richardson e altri, op. cit.

(7) L. Cade, Cattle Multilations-Are They for Real?, in "Montana Farmer-Stocman", 1977; C. Dorfman, Too Close for Comfort: A Look at Witchcraft in Lucas County, Toledo Metropolitan, 1985; R. Hicks, Satanic Cults: A Skeptical View of the Law Enforcement Approach, in S. Carlson et al., Satanism in America: How the Devil Got Much More Than His Due, 1989; R. W. Balch - M. Gilliam, Devil Worship in Western Montana: A Case Study in Rumor Construction, in J. T. Richardson ed altri, op. cit.

(8)  D. Nathan, Satanism and Child Molestation: Constructing the Ritual Abuse Scare, in J. T. Richardson ed altri, op. cit.; J. Best, Endangered Children and Antisatanist Rhetoric, in J. T. Richardson e altri, cit.; J. T. Richardson, Satanism in the Courts: From Murder to Heavy Metal, in J. T. Richardson e altri, op. cit.

(9) R. D. Hicks, The police Model of Satanism Crime, in J. T. Richardson e altri, op. cit.; T. A. Green, Accusation of Satanism and Racial Tensions in the Matamoros Cult Murders, in J. T. Richardson e altri, op. cit.; R. W. Balch - M. Gilliam, Devil Worship in Western Montana: A Case Study in Rumor Construction, in J. T. Richardson e altri, op. cit.

(10) J. Burton Russel, The Historical Satan, in J. T. Richardson e altri, op. cit.

(11) L'identificazione di un fatto come satanista è non sempre facile ed esige uno screening dei possibili indizi: M. Del Re, Prevenzione e repressione del satanismo criminoso, in "Riv. Pol.", Roma, 1989.

(12)  Citerò soltanto G. Amorth, Un esorcista racconta, Roma, 1990.

(13) Arone di Bertolino R., Una perizia medico-ipnologica, in "Rass. di Psicoterapie, ipnosi", Minerva medica, 1987.; V. Mastronardi e S. Costanzo, L'ipnosi in medicina criminologica e psich. forense, in Ferracuti F., Trattato, op. cit., vol. 12; sui problemi della narcoanalisi, cfr. C. Taormina, Narcoanalisi, "Euc. dir.", 27.

(14) Smith e Pazder, Michelle remembers, New York, 1986. La polemica sulla possibilità di creare un programma di vita, attraverso un condizionamento iniziale, per quanto energico, è vivacissima: E. Bliss, Multiple Personalities: A Report of 14 Cases with Implications for Schizophrenia and Hysteria, in "Archives of General Psychiatry", 37, 1980; K. S. Bowers - E. Hilgard, Some Complexities in Understanding Memory, in H. Pettinati (cura di), Hypnosis and Memory, New York, 1988; B. G. Braub, Hypnosis for Multiple Personalities, in H. J. Wain (cura di), Clinical Hypnosis, in "Medicine", Chicago, 1980; V. Graham-Costain, The Use of Play Therapy with Child and Adult Survivors of Ritual Abuse, 1990; M. Kaye - L. Kline, Clinical Indicators of Satanic Cult Victimization, 1987; R. Kluft, The Natural History of Multiple Personality Disorder, in R. Kluft (cura di), Childhood Antecedents of Multiple Personality, Washington, 1985; K. Larmore, A. M. Ludwig, R. L. Cain, Multiple Personality: Objective Case Study, in "British Journal of Psychiatry", 1977; J. R. Laurence - C. Perry, Hypnosis, Will and Memory, New York 1988; E. F. Loftus - G. R. Loftus, On the Permanence of Stored Information in the Human Brain, in "American Psychologist", 1980; A. Lyons, The Second Coming, New York, 1970; M. T. Orne, W. G. Dinges, E. C. Orne, Reconstructing Memory Through Hypnosis, in H. Pettinati (a cura di), Hypnosis and Memory, New York, 1988; W. C. Perry - J. R. Laurence, The Enhancement of Memory by Hypnosis in the Legal Investigative Situation, in "Canadian Psychology/Psychologie", 1983; F. Putnam, Dissociation as a Response to Extreme Trauma, in R. Kluft (cura di), Childhood Antecedents of Multiple Personality, Washington, 1985; S. Ray, Treatment of Adult Ritual Abuse Survivors, 1990; C. A. Ross, Multiple Personality Disorder, New York; 1989; C. R. Stern, The Etiology of Multiple Personalities, in "Psychiatric Clinics of North America", 1984; R. C. Summit, The Child Sexual Abuse Accomodation Syndrome, in "Child Abuse and Neglect", 1983; W. A. Worral - A. W. Stockman, The Role of Multiplicity in a Cult: A Case Study, Alexandria, 1987; W. C. Young, Restraints in the Treatment of a Patient with Multiple Personality, in "American Journal of Psychotherapy, 1986; W. C. Young, R. G. Braun, R. T. Watkins, Patients Reporting Ritual Abuse in Childhood: a Clinical Sybdrome, in "Journal of Child Abuse and Neglect", 14, 1991

(15) E' stato più volte rilevato che anche nei sadistici campi di concentramento nazisti, buona parte dei "torturatori e sgherri" avrebbero superato i tests per l'ordinaria capacità di intendere e volere, ma in quell'ambiente appariva per certi soggetti invincibile la tentazione sopraffattoria, sadiana. Vedi J. T. Gibson, Fattori che contribuiscono alla creazione di un torturatore, in Ferracuti F. (cura di), Trattato di Criminologia, Milano, 1990, vol. 12.

(16) Sulla differenza sociale tra malato e sano, M. Sendrail, Histoire culturelle de la maladie, Toulouse, 1980.

(17) F. P. Ranzato, La perversione umana, Roma, 1983

(18) Si tratta del triebhafte Charakter di William Reich e del carattere neurotico di F. Alexander (F. P. Ranzato, op. cit.).

(19) Questi individui soffrono, ma soprattutto fanno soffrire (F. P. Ranzato, op. cit.; K. Schneider, Psicopatologia clinica, Firenze, 1967).

(20) R. Keafft-Ebbing, Psychopatia sexualis, (rist.) New York, 1965

(21) Riportato nel sopra citato articolo di Barry, Satanism

(22) "Denver Magazine", Febbraio 1985.

(23) J. Franklyn, Death by enchantment, Londra, 1971

(24) E. Milingo, Contro Satana, cit.

 

 

 

 

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